Louis Blanc e Mme d’Agoult

Un socialista e una liberale dell’800 francese descritti
da Fiorenza Taricone


di Rossella Bufano

Brano

 

Fiorenza Taricone, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, da sempre si spende per gli studi di genere, riportando alla luce personaggi e movimenti femminili italiani e stranieri che al pari degli uomini e spesso accanto agli uomini hanno contribuito alla storia politica e alla storia delle idee occidentali.

Uno dei suoi ultimi lavori è dedicato a due pensatori dell’Ottocento francese, Louis Blanc e Mme d’Agoult, un socialista e una liberale.
Il volume pubblicato dal Centro Editoriale Toscano lo scorso anno, è intitolato “Louis Blanc e Mme D’Agoult (Daniel Stern): socialismo e liberalismo”.

Oltre a rispondere a esigenze dettate dall’accademia (poter valorizzare una donna, studiando e affiancandovi un uomo), oltre a scegliere due autori che hanno scritto una storia della Rivoluzione del 1848 e hanno sostenuto l’importanza dell’associazionismo, argomento di grande rilievo durante l’Ottocento, la studiosa comparando i due autori ha affrontato temi di grande attualità come il diritto al lavoro teorizzato da Blanc e la stretta interdipendenza tra giustizia sociale e libertà politica.

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Louis Blanc: giornalista, scrittore e uomo politico

Blanc è giornalista, protagonista della Rivoluzione del 1848 e scrittore politico che trascorre, dopo la sua partecipazione al governo rivoluzionario, vent’anni in esilio in Inghilterra. È convinto assertore del suffragio universale, del centralismo politico, della supremazia del potere legislativo su quello esecutivo, del decentramento amministrativo, il cui ruolo chiave deve essere rivestito dai municipi.

Sostiene il diritto al lavoro che deve essere garantito dallo Stato. Il lavoro deve corrispondere alle inclinazioni e capacità dell’individuo e deve essere organizzato in associazioni cooperative. In questo modo gli operai si affrancano dalla schiavitù e lavorano ad un’opera comune, della quale ognuno si avvantaggia secondo i propri bisogni, dopo aver contribuito secondo le personali capacità. In questo modo si attua il socialismo che non è altro che il compimento dei principi di libertà, uguaglianza e fraternità della Grande Rivoluzione francese del 1789. Dove per uguaglianza non si intende il livellamento dei soggetti, poiché le diverse competenze sono necessarie alla società, ma si intende l’uguaglianza dei diritti.

Mme d’Agoult: scrittrice e animatrice di salotti nella Parigi dell’800

Marie Catherine Sophie, viscontessa Flavigny, coniugata d’Agoult, è una scrittrice e animatrice di salotti. Assiste a ben tre rivoluzioni, la monarchia borghese del 1830, la Repubblica del 1848 e l’impero democratico del 1851. Inoltre, dopo un infelice matrimonio “combinato”, si innamora del compositore Franz Liszt e per seguire l’amore è costretta ad abbandonare i figli avuti dal marito. Attenta osservatrice degli eventi che accadono intorno a lei e di quelli che la coinvolgono, si ritrova a riflettere sull’importanza e sull’essenza della libertà. Come le donne dell’epoca scrive con uno pseudonimo maschile, Daniel Stern, e affida le sue riflessioni ai “Mémoires”. Ma scrive anche un “Saggio sulla libertà” (Essai sur la liberté) nel 1846 (una seconda edizione è del 1863).

In quest’opera non si batte per la libertà delle donne, ma affronta temi quali il bene e il male, la giustizia, le relazioni fra essere umani, il progresso. La libertà è per la scrittrice principio e fine della vita, e pone l’essere umano, nella sua irrepetibile individualità, al centro dell’agire politico e morale. Mme d’Agoult ha grande fiducia nella legge del progresso e nelle scienze esatte, e condivide i principi introdotti dall’Illuminismo e dall’89 francese. La libertà per Stern è imprescindibile dalle relazioni umane e dalla valorizzazione delle passioni, che rappresentano non un ostacolo ma uno slancio di forze vitali necessarie alla libertà. Come Blanc, dunque, considera assolutamente conciliabile con la libertà l’associazionismo, frutto progredito di collettività quali la famiglia e la società e ritiene legittimo il diritto al lavoro.

I due oltre a condividere il periodo storico, si conoscono e si stimano. Se Mme d’Agoult non si batte specificamente per i diritti delle donne, si rivolge alle donne francesi con una lettera, incitandole a mobilitarsi per far cambiare le leggi, «in un paese in cui si rifiutavano ancora alle donne i diritti più elementari, in cui si giudicava necessario per la salute pubblica mantenerle in uno stato di minorità perpetua, e dove per timore che ne uscissero, né lo Stato né la famiglia dava loro un’educazione razionale».

 

L’emancipazione femminile in Francia nella prima metà del XIX secolo

Blanc invece, scrittore delle rivoluzioni francesi, del 1789, del 1830 e del 1848, sebbene dedica pagine intere alle popolane parigine, protagoniste delle insurrezioni del Settecento, trascura del tutto le sue contemporanee che pure furono numerose e che si occuparono di politica e di emancipazione femminile. Unica eccezione è quella di George Sand ma che conferma la scarsa considerazione in cui Blanc tenne le strategie politiche femminili del ’48. La famosa scrittrice, infatti, rifiutò con sdegno la candidatura politica che altre femministe le avevano proposto, negando che fosse un diritto da rivendicare.

Fiorenza Taricone come sempre sa rendere un argomento scientifico appassionante come un romanzo e in ogni suo lavoro riesce a rendere uno sguardo d’insieme del periodo storico, privilegiando l’ottica di genere. Ci regala, infatti, delle intense pagine popolate da donne che nella prima metà dell’Ottocento in Francia, avviano in modo organico l’emancipazione femminile europeo (vedi brano).


Approfondimenti 

Per saperne di più 

– Periodo storico: 1848
– Louis Blanc (Treccani, Wikipedia)

Mme d’Agoult (Daniel Stern)

Fiorenza Taricone

 

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