“Terapia dell’anima” di M.Francesca Mosca – Recensione

 

4 storie di donne: di sofferenza e d’amore

di Barbara Saccagno 

 

Maria Francesca Mosca: Un medico, una scrittrice, una poetessa, una madre, una moglie, una donna. Tanti modi di sondare, ascoltare, scandagliare, toccare e capire dolore, speranza, fiducia, sconfitte, amore attraverso l’antro, spesso oscuro, della malattia, affrontata ogni giorno con sensibilità nella sua vita professionale.

Saper Parlare d’amore, vuol dire conoscere l’amore
Inizia così la dedica scritta da Maria Francesca Mosca, di professione medico con la passione per la scrittura, per la prosa e per la poesia. L’autrice biellese introduce il libro parlando d’amore, quello intenso e profondo, quello che riscatta, supera e affronta il dolore in un abbraccio più grande, che accoglie, che ripara, che riscalda, che cura le ferite.

Quattro brevi intensi e sconvolgenti racconti. Sono storie di donne che affrontano la sofferenza, ognuna con il proprio volto e la voce rotta dall’emozione, ognuna pronta a guardare il sole, la luce, nonostante tutto.
Frammenti che nascono dall’esperienza di medico, di colei che per professione ogni giorno dialoga con i pazienti cercando di comprenderli e di compartecipare alle loro vicende. La scrittrice, poi, si stacca dalla realtà quotidiana per delineare storie che ci rispecchiano perché in qualche modo le abbiamo osservate. DellaTerapia dell’Animaabbiamo tutti bisogno, per vivere, sopravvivere, rivivere, convivere.

Quando tutto sembra crollare “avvolgimi di giallo” (pagina 53), di luce, dice una delle protagoniste durante la sua lotta contro la malattia al compagno cercando un rifugio nei ricordi piacevoli per affrontare la tempesta; lei rafforzata vincerà la battaglia e quella colorata immagine di viaggio rimarrà indelebile segno di un nuovo capitolo che ha cambiato la loro vita, unendoli ancora più nel profondo.

… e ho capito che nella vita non esiste un per sempre, ma c’è l’oggi con la sua realtà bella o brutta e comunque importante.” (pagina 19) dice un’altra protagonista, una donna che, stravolta dal dolore per la perdita simultanea del marito e della figlia che portava in grembo, trova il coraggio di ritornare ad amare ancora la vita. Per caso, si ritrova a confidare queste sagge parole seduta su una panchina accanto ad una ragazza che ha bisogno di chiedere all’universo un aiuto per aggrapparsi disperatamente alla vita che sembrava sfuggirle inesorabilmente ma, poi, la voce di una sconosciuta, quelle parole dette al momento giusto, cambieranno le carte in tavola. Entrambe hanno trovato la luce e sono sopravvissute al dolore.

Vivrò in te e questa certezza mi rasserena.” (p. 68)
Le parole di una madre che si stava spegnendo per un dannato male incurabile, un sacrificio voluto per donare la vita alla figlia, il bene più prezioso. Parole intrise d’amore, quello sconfinato che non teme nulla; un seme rimasto dormiente sino a quando ci sarà il bisogno di risentirne il calore, di annaffiarlo per fare sbocciare altre talee nel deserto di un’anima ferita, quella della figlia ormai adulta che dalla sincerità di quella lettera dimenticata in fondo ad una scatola di ricordi, e ritrovata per caso, comprenderà la profondità dell’amore materno.

Troppo tardi ho capito la tua bellezza…” (p. 40)
Confessione pentita di un figlio davanti alla salma silente della madre. In quel momento di distacco eterno lui finalmente comprende chi davvero fosse quella donna a lui quasi sconosciuta; per la prima volta vede, attraverso i racconti delle persone che vengono a porgerle l’ultimo saluto, la straordinaria bellezza e la profondità dell’anima di una donna che ha donato la sua vita agli altri senza chiedere nulla in cambio. A lei circondata da tanto amore mancava quello più caro, quello dell’unico figlio prediletto che si era allontanato freddamente tempo addietro perché, per lui, era troppo pacata, ordinaria, banale, grigia, una vergogna per la sua ambizione.

Ma l’amore vince su tutto, anche quando sembra impossibile, perché è nascosto sotto la cenere, protetto in attesa di un colpo di vento che lo ravvivi.
Una Terapia dell’anima adatta a tutti, quanto mai necessaria perché la forza dei sentimenti è un valore arricchente per sé stessi e per gli altri.

– Maria Francesca Mosca, “Terapia dell’anima”, Lampi di Stampa, Vignate 2015
(parte del ricavato del libro viene devoluta al Fondo Edo Tempia di Biella)

 

 

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