Mary Wollstonecraft: 1797-2017

 

A 200 anni dalla morte, una figura attuale

di Fabiola Colaci

Il 10 settembre 1797 moriva Mary Wollstonecraft, scrittrice inglese, madre di Mary Shelley, ma, soprattutto, una donna rivoluzionaria, dalla forte personalità, da molti considerata la madre del femminismo inglese grazie ad alcune opere come “A Vindication of the Rights of Woman” (“Rivendicazione dei diritti delle donne”).

 

 

 

 

Anche se già altri, prima di lei, avevano denunciato la condizione di oppressione in cui vivevano le donne borghesi dell’epoca e rivendicato un’educazione più appropriata per le fanciulle, fu solo con la Wollstonecraft, come sostiene la storica Anna Rossi-Doria, che nacque il femminismo, in quanto si può cominciare a parlare di femminismo, storicamente, solo a partire dalle grandi rivoluzioni della società moderna, in particolare, quella francese e quella industriale, dove vennero proclamati i diritti degli uomini e da essi furono escluse le donne.

Mary Wollstonecraft, nei Rights of Woman, inserì la donna nel contemporaneo discorso rivoluzionario, guidata dalla convinzione che la ragione, propria sia dell’uomo che della donna, poteva migliorare la condizione umana: era tempo, per quella metà del genere umano che aveva finora ricoperto un ruolo di subordinazione all’interno della società, di sollevarsi e di rivendicare i propri diritti.

Wollstonecraft individuò nella pedagogia e nel processo educativo, la causa prima dell’impostazione della struttura sociale dell’epoca ed era convinta che le abitudini e le attività che si proponevano ai bambini li segnassero profondamente.
Ella lamentò che l’istruzione rivolta alle bambine, mirasse quasi esclusivamente al raggiungimento di caratteristiche come grazia, delicatezza, raffinatezza del gusto e affabilità, e non a rendere le proprie figlie future persone degne di rispetto. La forza e l’utilità venivano sacrificate in nome della bellezza e quindi, sosteneva la scrittrice, la bellezza diventava l’unica preoccupazione delle donne adulte. Inoltre, tale impostazione educativa incideva non poco sullo stato di salute delle fanciulle borghesi: stare sedute per molte ore durante il giorno impediva il sano sviluppo fisico, così come non praticare attività all’aperto le rendeva cagionevoli.

L’educazione ideale, sarebbe stata quella che avrebbe reso le bambine future donne indipendenti, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Ma solo una radicale riforma del sistema educativo e scolastico del tempo,secondo la Wollstonecraft, avrebbe portato al raggiungimento della parità dei sessi.

La scrittrice, nel suo trattato,avanza molte rivendicazioni proprie del femminismo moderno: la coeducazione dei due sessi, l’indipendenza economica, l’uguaglianza legale, l’accesso alle professioni.
In effetti, le battaglie che la Wollstonecraft intraprese con questo scritto non sono poi così diverse da quelle che portiamo avanti ancora oggi in diverse parti del mondo, anche se con un diverso grado di difficoltà e di gravità, rendendo il suo pensiero di indubbia attualità.

 

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