La biografia cinematografica
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Colette è considerata una delle maggiori figure della prima metà del XX secolo. La scrittrice, ma anche attrice e critica teatrale, è infatti diventata un mito nazionale in Francia, l’autrice più innovativa, spregiudicata e tra le più controverse della Belle Époque parigina e nel 1948 è stata candidata al Premio Nobel per la letteratura.
La trama
Colette (Keira Knightley) è nata e cresciuta in un piccolo centro della campagna francese, che lascia per sposare l’aristocratico Willy (Dominic West), noto e famigerato imprenditore letterario. Arrivata a Parigi alla fine dell’Ottocento, viene immediatamente trascinata nella società libertina della Belle Époque, che la ispira per una serie di racconti autobiografici intitolata “Claudine”.
Il personaggio Claudine diventa una vera e propria icona della cultura pop parigina, oltre che un simbolo di libertà femminile, ma il successo di Colette viene offuscato dal marito, che si prende i meriti pubblicando i romanzi a suo nome.
Mentre cresce insieme alla sua Claudine, diventando sempre più consapevole di se stessa, Colette decide di porre fine al suo matrimonio e inizia una battaglia per rivendicare la proprietà delle sue opere e guadagnare la sospirata emancipazione sociale. E così anni dopo, a causa di debiti di gioco, Willy è costretto a vendere i diritti di Claudine e Colette può porre fine al suo infelice matrimonio e pubblicare i romanzi a suo nome, ottenendo finalmente il successo personale che merita.