Scatti dalle montagne in 72 anni di storia
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Una carrellata etnografica d’arte che narra a fotogrammi lo scorrere del tempo nelle mode mutevoli degli uomini lasciando intatto il fascino misterico delle imponenti montagne che, a prescindere dalla loro ubicazione geografica, sono sempre, e per sempre, luoghi sacri da venerare, amare e temere per la loro maestosa grandezza che sfiora il blu del cielo infinito. Sono il segno più profondo dell’ascesa condivisa fra l’Uomo e la Natura, traccia tangibile di quel rapporto ambivalente e simbiotico con la “grande impresa” che porta ad innalzarsi da terra verso qualcosa di insondabile e penetrante che entra nell’anima e nella pelle, se ci si accosta con rispetto e umiltà alla voce intima delle montagne, e lì ci resta per sempre.
Dal bianco e nero al colore, scatti che evocano tutto il profondo mistero che saecula saeculorum ci incanta e ci spinge a cercare di raggiungere le vette più alte sfidando il pericolo e l’ignoto per trovarsi “là dove osano le aquile” a respirare il soffio d’eternità sfiorando il blu della volta celeste; il sogno proibito e più anelato dall’umanità sin dai suoi albori sulla terra.
I nomi sono “pezzi da novanta” da Capa a Bresson sino a List e Mccurry. Lo sguardo sapiente del fotografo svela la bellezza e la rudezza della vita montana, celando dietro lo straordinario incanto della foto perfetta la sfida costante e continua fra uomo e montagna, mettendo in risalto, al contempo, il filo rosso della “civiltà montanara” che si somiglia e si riflette in gesti e culture simili anche negli angoli più remoti e distanti fra loro.
Una mostra da osservare, da vivere e da assaporare sulle ali spiegate delle aquile volteggianti sopra le nuvole; scatti da scrutare con infinito rispetto per le “sentinelle del cielo” che ci ricordano, nel loro immutabile fascino in costante, lenta ed inesorabile trasformazione nel tempo, che la natura è meravigliosa madre da rispettare e da amare per averci donato la bellezza insuperabile della sua perfetta imperfezione che ci mette in connessione con il respiro dell’universo, facendoci sentire infinitesimali parti fondamentali di un “tutto cosmico” più grande e sterminato.
– “Mountains by Magnum Photographers”
17 Luglio 2019 – 06 Gennaio 2020
Forte di Bard – Bard (Ao)