La bufera delle polemiche che anticipano Sanremo 2020

Dai commenti sessisti di Amadeus alla scelta dell’esibizione di Junior Cally

 

di Sara Foti Sciavaliere 

Si avvicina la settimana del 70esimo Festival di Sanremo con la conduzione di Amadeus e una bufera di polemiche e proteste si sono già sollevate, a scatenarle le parole (forse mal espresse?!) del direttore artistico, ritenute sessiste, e le sue scelte per i big in gara (a parte le solite rimostranze degli esclusi), in particolare quella di un giovane rapper dai brani censurabili (e non per bigottismo e/o perbenismo!), Junior Cally.

 

La sommossa di popolo (perché tale possiamo definire visto quanto si è scatenato sui social, e anche da parte dei personaggi dello spettacolo e politici) ha preso il via dalla conferenza stampa per Sanremo 2020 che si è tenuta il 14 gennaio, in cui Amadeus presentava le dieci “compagne” di conduzione nel corso delle cinque serate della kermesse musicale: ci saranno Antonella Clerici, Mara Venier, Rula Jebreal, Diletta Leotta, Sabrina Salerno, Laura Chimenti e Emma D’Aquino, Georgina Rodriguez, Francesca Sofia Novello e la star della tv albanese Alketa Vejsiu. E fin qui nulla di male! Anzi sarebbe lodevole questo tentativo di quota rosa all’interno del più importante Festival della musica italiana ma anche uno dei più seguiti prodotti televisivi della televisione pubblica, senonchè Amadeus è scivolato sulla buccia di banana. In molti sono propensi a sostenere la buonafede del conduttore Rai e attribuiscono all’emozione la scelta inappropriate delle parole per parlare, soprattutto di una loro, Francesca Sofia Novello. Di fatto, Amadeus rimarca più volte la bellezza della modella e fidanzata di Valentino Rossi, affermando poi, d’un tratto, di averla scelta per quella sua «capacità di stare vicino a un grande uomo rimanendo un passo indietro». Uscita non felice di un navigato presentatore che ai microfoni, le telecamere e i giornalisti è abituato, quindi non so quanto sia plausibile l’alibi di una gaffe dettata dall’emozione, o magari dallo scombussolamento ormonale giacchè circondate da tante “belle” donne, un po’ modalità harem e un po’ per la serie “10 ragazze per me posson bastare” (tanto per rimanere in clima sanremese), fatto sta che le critiche per un atteggiamento sessista si sono sollevate immediate e si sono gonfiate nei giorni a seguire, piuttosto che affievolirsi nel tempo.

Già il fatto di mettere di continuo in evidenza la “bellezza” delle co-conduttrici non depone di sicuro a suo favore. Si fanno battaglie da anni, decenni possiamo dire, per sradicare lo stereotipo televisivo, e non solo, della donna-immagine, della donna-suppellettile, che abbia come qualità non in primis la bell’aspetto ma delle competenze che avvalorino la sua presenza, la bellezza può essere il valore aggiunto, che senza essere ipocriti può facilitare (ma anche pregiudicare) un percorso. Ma ribadire il concetto, quasi un disco rotto, come ha fatto Amadeus, dà l’idea che molte delle donne scelte per accompagnarlo, non avessero altro che la loro avvenenza da mettere in campo. Inoltre quel “stare un passo indietro” – vero pomo della discordia nell’opinione pubblica – è stato oggettivamente un’espressione che difficilmente poteva essere ignorata: malgrado i tentativi di giustificazione seguiti, volendo con questa frase intendere la discrezione con cui Francesca Sofia Novello si muove nell’orbita del noto fidanzata senza approfittare delle luci dei suoi riflettori per amplificare la propria notorietà. È plausibile?… Mah!… La perplessità rimane comunque anche in quest’ottica, se si pensa che tra le 10, ci sono due modelle, di certo con un’importante carriera nel mondo della moda tuttavia poco conosciute per i molti ma che guarda caso sono le compagne di sportivi famosi e amatissimi, quali appunto Valentino Rossi, e Cristiano Ronaldo per quanto riguarda Georgina Rodriguez; proprio a volere essere ingenui si può non pensare a una strategia di marketing: sfruttare l’immagine dell’una per avere l’altro in sala o comunque attirarne parte del seguito. E stesso principio si potrebbe applicare se si pensa a personaggi cardini come Mara Venier e Antonella Clerici, che si portano dietro un importante fetta di pubblico a garanzie degli ascolti di Amadeus per questo Festival… se già non bastasse la presenza del suo amico mattatore Fiorello, che con la sua ironia si sta destreggiando a smorzare i toni delle critiche che non intendono arrestarsi.

Le polemiche pre-festival sono state sicuramente rincarate dall’annunciata presenza sul palco, tra le esibizioni in gara, di Junior Cally. E qui le reazioni sono nettamente più dure, in tantissimi stanno promuovendo azioni di boicottaggio sulla visione del prossimo Festival e stanno circolando petizioni a livello nazionale per cancellare la partecipazione del rapper, giudicato inammissibile. Qual è la ragione di questo accanimento? Alcuni suoi testi, e videoclip annesso. Alcuni versi sarebbero irripetibili e da denuncia come istigazione alla violenza contro le donne, comunque volevo riproporre qualche passaggio di seguito affinché chi legge possa farsene un’idea (e tuttavia non intendo condividere invece il videoclip, che andrebbe proprio rimosso da YouTube e ogni altro canale in cui è possibile vederli).

Robin Hood, deruba ricchi
Malibù, limone a spicchi
Si fanno le storie con quaranta fighe
Ma poi arrivo io quindi tu non ficchi

Dentro al gioco, chiappe strette
Amici rapper, sono marchette
Voglio vedere la vostra faccia sopra i pacchetti delle sigarette

Sì, li ho uccisi tutti quanti io
Sì, li ho uccisi, signor maresciallo
Gliel’ho servita come han fatto loro
Gliel’ho servita sopra a un piatto caldo

Testa alta quando ti parlo
Guardami in faccia quando ti parlo
Mi hanno sfidato, è stata una cazzata
Come quando scopi e ti togli il ritardo

Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia
Balla mezza nuda, dopo te la da
Si chiama Gioia perché fa la troia
Sì, per la gioia di mamma e papà

Questa frate non sa cosa dice
Porca troia, quanto cazzo chiacchiera?
L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa
C’ho rivestito la maschera
[…]
(da Junior Cally, “Strega”)

A differenza di quanto scrive un noto quotidiano digitale, non sono dell’idea che la trasgressione non vada censurata, o meglio va capita la portata della trasgressione. È vero che questo non è il brano che sarà cantato sul palco dell’Ariston ma risale qualche anno fa, non di meno ha dei contenuti estremamente forti, che non si possono trattenere all’interno della “finzione di uno scritto”, poiché purtroppo tristemente troppo attuali: si parla di violenza sessuale contro una donna e di femminicidio, in anni in cui pare questa una delle piaghe sociali senza trovare un rimedio, in cui nulla pare valere per impedire e prevenire certi fatti criminosi, e se è pur vero che questa canzone può essere “un peccato del passato” di Junior Cally non è meno grave, poiché fa parte del suo bagaglio e quindi continua a viaggiare con lui, pertanto in maniera inevitabile si troverà sulle bocche e nelle menti dei giovani che conosco già o conosceranno (dopo tutta questa esposizione mediatica) il rapper e il suo repertorio. Inoltre lo stesso cantante non pare mostrare di voler “fare un passo indietro” rispetto a questo testo, giustificandosi semplicemente con l’alibi del crudo e forte linguaggio del rap che racconta della vita vera, il chè potrebbe avere un fondo di verità fino a un certo punto, se il testo non fosse paragonabile all’“inno orgoglioso di un violentatore”, non si tratta quindi più di raccontare/cantare un fatto di cronaca, la vita di strada ma di sostenere certa disumanità, in barba a quante quella violenza l’hanno subita davvero o addirittura per essa non ci sono più. Le considerazioni più che valide delle gente comune, e non, e delle istituzioni scolastiche (che temono un esempio diseducativo rispetto a una campagna di sensibilizzazione sulla violenza di genere) non hanno comunque fatto cambiare idea sulla partecipazione del rapper che calcherà la scena di Sanremo 2020.

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