di Redazione
La commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha approvato all’unanimità il d.d.l. che istituisce la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, e che verrà celebrata con cadenza annuale il giorno il 18 marzo e le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici.
La scelta di questa data naturalmente non è casuale, ma ricorda quelle terribili immagini di un anno fa esatto che rimbalzavano sui canali tv e sui social, quando il 18 marzo 2020 i mezzi militari, a Bergamo, sfilavano per le strade con a bordo le salme delle vittime, come carri funebri, per trasportare nei forni crematori delle città vicine i feretri dei morti che la città, ormai vicina al collasso, non riusciva più a contenere. Il provvedimento unifica due testi (primi firmatari il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè e il senatore leghista Matteo Salvini) e prevede l’istituzione di tale Giornata per “conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute”. Un segno dovuto per chi non c’è e per chi è rimasto, per i familiari che a volte a distanza di un anno non hanno ancora potuto celebrare un funerale per i cari deceduti in quel primo prostrante lockdown.
La legge prevede un minuto di silenzio nazionale, una programmazione speciale della Rai, iniziative didattiche nelle scuole. Oggi, il presidente del Consiglio Mario Draghi, la prima volta in cui avverrà la celebrazione, è proprio a Bergamo. E in questa città, per ricordare quelle bare portate via dai camion dell’Esercito, fino a domenica, sarà esposto sulla facciata di Palazzo della Ragione, un grande cuore tricolore, fatto all’uncinetto.