La vita davanti a sé: l’adattamento cinematografico del romanzo di Roman Gary con Sophia Loren protagonista

di Frédéric Pascali

Il tocco di neorealismo che nobilita la facciata del lavoro di Edoardo Ponti, adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 1975 di Roman Gary, non è sufficiente a confermare la riuscita di una pellicola che si avvale della magnifica interpretazione di Sophia Loren.

La trama
La vicenda è ambientata a Bari, città nella quale vive Madame Rosà, un’anziana ebrea con un passato da prostituta che ha deciso di consacrare i suoi ultimi anni nell’aiutare e ospitare nella propria casa ragazzi in difficoltà o figli delle sue ex colleghe. Il caso vuole che, grazie a un furto e l’amicizia di vecchia data con il Dottor Coen, la donna si trovi a incrociare la sua vicenda umana con quella di Momo, un dodicenne immigrato originario del Senegal e orfano di madre.

Accolto nella casa di Madame Rosà, nonostante gli auspici di tutti e l’aiuto di Lola, una transessuale con un passato da pugile e migliore amica della padrona di casa, il ragazzo stenta a trovare una sua dimensione e un equilibrio affettivo.

Il successo di Laura Pausini attenua la delusione Il lavoro di Ponti, seppur animato dalle migliori intenzioni, non raccoglie quello che potrebbe e fatica tremendamente a lasciare un segno distintivo. Di certo non riesce a far dimenticare il precedente adattamento cinematografico del romanzo di Gary, quello diretto nel 1977 da Moshé Mizrahi, con Simone Signoret nella parte di Madame Rosà.

L’impianto narrativo appare costruito a compartimenti stagni con le singole scene che trasudano distacco, per colpa anche di dialoghi non sempre all’altezza, a scapito di emozioni e pathos di cui la storia in sé sarebbe ampiamente dotata. La sceneggiatura di Ugo Chiti, scritta con la collaborazione dello stesso regista e di Fabio Natoli, sembra strutturata per cadenze teatrali a cui occorrerebbero punti di svolta ben più marcati per inarcarsi al di sopra di un ritmo recitativo piuttosto scontato. La regia ordinata ma senza particolari sussulti non aiuta e si incaglia spesso in una sintesi di movimenti di carattere più televisivo che cinematografico, a discapito del valore degli interpreti.

Oltre alla straordinaria Sophia Loren nei panni di Madame Rosà spiccano Abril Zamora, “Lola”, Renato Carpentieri,”Dr. Coen”, e Ibrahima Gueye, “Momo”. Se il film non convince la musica conquista, con Laura Pausini che con “Io sì”, dopo il successo ai Golden Globe, si ritrova anche candidata all’Oscar per la miglior canzone originale.

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